Nel contesto scientifico e industriale, una misurazione accurata è alla base di ogni processo affidabile. Tarare correttamente pipette significa garantire risultati ripetibili, conformi e tracciabili, in linea con gli standard internazionali come la ISO 8655.

Anche un piccolo errore può compromettere test di laboratorio, processi di produzione o analisi cliniche. Per questo, la taratura non è un’opzione, ma un requisito essenziale per la qualità.

Esistono varie tipologie di misuratori che si differenziano per la geometria o per il volume dispensato. In particolare esistono:

  • Pipette a pistone
  • Burette
  • Diluitori
  • Dispenser
  • Siringhe manuali

Una pipetta tarata permette di:

  • Ottenere misurazioni affidabili e ripetibili nel tempo.
  • Ridurre il rischio di errori nei risultati analitici.
  • Essere conformi alle normative e superare con successo audit e controlli qualità.

Tarare regolarmente questi strumenti consente inoltre di individuare eventuali derive metrologiche, evitando scarti, rilavorazioni o – peggio – falsi positivi/negativi in ambito diagnostico o industriale.

La taratura delle pipette in un laboratorio accreditato si svolge in condizioni ambientali controllate e si articola in più fasi:

  1. Preparazione: controllo visivo dello strumento, pulizia, verifica dell’integrità dei puntali.
  2. Condizionamento: adeguamento di acqua e strumenti alla temperatura ambiente (intorno ai 20 °C).
  3. Avvinamento del puntale: processo di adattamento del puntale selezionato al microdosatore.
  4. Esecuzione: dispensazione ripetuta di acqua distillata, seguita dalla pesata mediante bilancia analitica e dalla successiva conversione dei dati di massa in volume, utilizzando parametri convenzionali.
  5. Valutazione: calcolo degli errori sistematici e casuali; confronto con i limiti imposti dalla normativa ISO 8655.
  6. Documentazione: registrazione dei risultati e rilascio della documentazione di taratura.

Per mantenere l’efficacia della taratura, è importante seguire alcune buone pratiche operative:

  • Utilizzare sempre puntali originali e/o compatibili con lo strumento.
  • Mantenere costante la temperatura dell’ambiente durante le attività di taratura.
  • Utilizzare strumentazione adeguata ai criteri imposti dalla norma (bilancia, termometro, termobaroigrometro).
  • Mantenere un angolo di dispensazione tra i 30°C e i 45°C, con profondità di immersione coerenti con il volume nominale delle pipette.
  • Non toccare l’acqua dispensata o i contenitori con le mani nude, per non alterare i valori di massa.
  • Formare il personale sulle corrette tecniche di pipettaggio e sulle procedure di taratura.

Gli errori più comuni da evitare includono l’uso di strumenti danneggiati, ambienti non idonei e pesate effettuate con bilance non tarate a loro volta.

Dopo la taratura, è fondamentale monitorare nel tempo l’efficienza dello strumento. Questo si può fare tramite controlli periodici interni e manutenzioni programmate. Le pipette dovrebbero essere conservate in posizione verticale, lontano da fonti di calore o umidità, e pulite regolarmente.

Che tipo di manutenzione devono seguire le pipette tarate?

  • Sostituzione delle guarnizioni e dei coni di aspirazione in caso di usura.
  • Pulizia interna e disinfezione dopo l’uso con sostanze biologiche.
  • Controllo periodico dell’efficienza tramite test interni o service esterno.

Affidarsi a un centro accreditato come Trescal garantisce un servizio conforme, affidabile e riconosciuto a livello internazionale. I laboratori Trescal utilizzano strumentazione all’avanguardia, seguono rigorosi protocolli ISO 17025 e rilasciano documentazione tracciabile e validata.

Trescal offre:

  • Taratura pipette in laboratorio o direttamente on-site.
  • Certificati digitali validi per audit e controlli qualità.
  • Supporto tecnico e consulenza per ottimizzare i processi metrologici.

Una corretta taratura delle pipette è un pilastro della qualità in laboratorio. Oltre a garantire precisione e affidabilità, rappresenta un investimento in efficienza e sicurezza.

In sintesi:

  • Esegui la taratura con regolarità, almeno ogni 6-12 mesi.
  • Forma il personale e previeni gli errori comuni.
  • Affidati a laboratori accreditati per risultati certificati e conformi.